Il prosciutto, quella delicatissima specialità tutta italiana dal colore rosa e dal profumo intenso e inconfondibile. Perfetta per farcire panini, guarnire una pizza, arricchire una pasta e preparare molte delle ricette regionali del nostro paese. Ma in Italia ci sono molti tipi di prosciutto, è un argomento che prendiamo molto seriamente.

Esiste il prosciutto crudo ma anche il delicatissimo e goloso prosciutto cotto, il preferito dei bambini. Sono entrambi davvero deliziosi ma c’è un oceano di differenze tra un prosciutto cotto e un altro, figuriamoci tra cotto e crudo. Molte differenze ci sono anche nel modo in cui viene servito, usato in cucina e mangiato. Vediamo insieme cosa c’è da sapere su prosciutto cotto e prosciutto crudo.

Il prosciutto cotto

La prima cosa che si nota del prosciutto cotto sono il colore, rosa tenue, e il suo intenso profumo biscottato, davvero senza eguali. Il sapore è più leggero e delicato di quello del prosciutto crudo, mancano i picchi delle note più saline e viene esaltata la dolcezza in ogni fetta. A volte il prosciutto cotto viene marinato con erbe, spezie, ma anche miele o crosta di sale. Addirittura in alcune varietà viene aggiunto del tartufo per renderlo ancora più interessante. 

Come si serve: il prosciutto cotto è perfetto per preparare panini e tramezzini, ma si utilizza anche molto in cucina per via del suo sapore dolce che si sposa con molti ingredienti e verdure. Perfetto anche con la focaccia e un buon bicchiere di vino bianco, è fantastico in abbinamento alla mozzarella.

Il prosciutto crudo

Stagionato alla perfezione, il prosciutto crudo, come suggerisce la parola, non viene mai cotto. Ha un colore rosso intenso marmorizzato con striscioline di grasso succulento. Sul taglio ognuno ha i suoi gusti e ogni regione la sua religione: può essere tagliato al coltello, e quindi essere gustato a fette più spesse, oppure affettato finemente per godere a pieno del suo sapore dolce, con qualche picco intenso e salato.

Servire il prosciutto crudo a fette sottilissime ha un motivo ben preciso: mangiandolo in questo modo il grasso si scioglie letteralmente in bocca lasciando una texture incredibile quando la parte magra della fetta incontra il palato con il suo sapore a tratti dolce a tratti sapido. Esistono molte varietà di prosciutto crudo, legate a maglia stretta al territorio da cui provengono. La differenza la fa la lavorazione, il tipo di stagionatura e la tecnica impiegata per la produzione. Alcune varietà come il prosciutto di Parma e quello di San Daniele, hanno ottenuto il marchio DOP. 

Come si serve: il prosciutto crudo è un antipasto perfetto anche da solo, ma si abbina molto bene ai formaggi molli come lo squacquerone a cui spesso viene affiancato in Romagna per farcire le piadine. Il prosciutto crudo è fantastico accompagnato anche alla frutta, per sottolineare le sue note più dolci, come fichi e melone. In cucina fate attenzione perché il suo lato più saporito si accentua con la cottura.

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